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Sono assegno mensile, pensione, formazione e pieno riconoscimento dell'attività svolta. "Casalinghe escluse da ogni agevolazione, eppure sono loro le protagoniste dell'assistenza"
29 novembre 2022
ROMA - Definire in modo chiaro la figura del caregiver familiare a tempo pieno introducendo riconoscimenti quali un assegno mensile, legato all'assistenza a tempo pieno; una copertura pensionistica; la formazione per un qualificato servizio di assistenza; il riconoscimento dell'attività svolta, a tempo pieno, come acquisizione di competenze professionali. Queste le richieste che Obiettivo Famiglia - Federcasalinghe ha rivolto al governo in occasione del convegno 'Caregiver familiare: l'assistenza dettata dal cuore', a Roma.
"Le agevolazioni già previste per i caregiver, sia da norme nazionali che regionali, fanno riferimento inizialmente alla legge 104/92. Deriva da questo che, per una distorta ma consolidata applicazione delle norme, le casalinghe, lavoratrici non retribuite e senza datore di lavoro, sono escluse da ogni agevolazione. Eppure sono proprio queste persone che si dedicano a tempo pieno all'assistenza delle persone disabili", spiega Federica Rossi Gasparrini, presidente nazionale di Obiettivo Famiglia- Federcasalinghe.
"Non sappiamo precisamente quanti siano i caregiver in Italia ma sappiamo che l'assistenza familiare per le persone non autosufficienti è nella maggioranza dei casi affidata alle famiglie, e in particolare alle donne e alle casalinghe- continua Gasparrini- è assurdo che dalle agevolazioni previste a favore dei 'caregiver familiari' sia escluso proprio chi dedica a tempo pieno la propria attività all'assistenza familiare delle persone con disabilità, appunto le casalinghe ed i casalinghi. Una assurda discriminazione, che ancora non siamo riuscite a sconfiggere. Dopo la sentenza Onu che condanna l'Italia per la legislazione inadeguata e discriminante, il Parlamento ed il Governo sono chiamati a correggere, a breve, questa ingiustizia", ribadisce con forza Gasparrini.
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