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All'indomani della sentenza della Consulta, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita interviene con un editoriale sul numero di Famiglia Cristiana
24 febbraio 2022
ROMA - "Dichiarando il quesito referendario non ammissibile, la Corte Costituzionale ha chiarito diversi equivoci". All'indomani della sentenza della Consulta, monsignor Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia accademia per la vita interviene con un editoriale sul numero di Famiglia Cristiana da oggi in edicola. "La proposta andava ben oltre l'ambito dell'assistenza al suicidio, questione su cui, ha spiegato Amato, è compito del Parlamento legiferare".
Alla luce di questa e delle precedenti sentenze della Consulta nonché di alcuni principi cardine del Magistero della Chiesa (una cosa è lasciar morire, un'altra uccidere; "la morte va accolta, non somministrata", ha detto il Papa), monsignor Paglia guarda avanti. E analizza le norme di cui si sta discutendo in Parlamento. "La proposta di legge sull'assistenza al suicidio", afferma, "è un tentativo di risposta. Punto di convergenza tra diverse posizioni essa può costituire, con alcuni auspicabili emendamenti, un'accettabile mediazione. Infatti, in una società pluralista non si può pretendere di far coincidere la sfera etica con quella giuridica: sono due dimensioni distinte, anche se non separate, per cui occorre trovare un terreno comune".
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