VENOSA (PZ) - Il suo cane gli è stato portato via, dopo che ha aggredito, ferendolo a morte, un altro cane: ma Giuseppe De Renzo, un uomo con disabilità, non accetta questa decisione e, in forma di protesta,si è incatenato al comune di Venosa (Pz), la città in cui vive, per chiedere che l'ordinanza del sindaco sia revocata. Quel pitbull, assicura, è per lui fondamentale per andare avanti” e lui si impegna a frequentare un percorso di formazione, per addestrare il suo cane e prevenire nuovi episodi di violenza. La notizia è riportata sulla
Gazzetta del Mezzogiorno.
“Da anni - racconta Giuseppe a Francesco Russo - vivo in simbiosi con il mio cane, ho bisogno di lui, mi è sempre vicino, mi dà sicurezza. Non è assolutamente un animale aggressivo, purtroppo in occasione dell’episodio da cui è scaturita l’ordinanza ha reagito all’attacco di un altro cane. Ho più volte garantito al sindaco la mia totale disponibilità ad intraprendere un percorso formativo per il cane e per me stesso. Purtroppo - continua il giovane disabile, che nella vita fra mille sacrifici e con il sostegno della famiglia fa il deejay -le mie rimostranze non sono servite a nulla, nessuno ha preso in considerazione le mie richieste, i miei sfoghi. Per questo ho iniziato uno sciopero della fame e della sete: per chiedere l’annullamento e la revoca dell’ordinanza. Ho smesso di mangiare, di bere, di prendere le pillole che dovrei assumere tre volte al giorno. Non so come andrà a finire”.
Secondo l'ordinanza , il cane potrà essere restituito solo “al termine, con esito positivo, degli accertamenti comportamentali effettuati su di lui e sul proprietario, una volta completato il percorso formativo”.